Dall’8 al 13 novembre e’ stata celebrata la settimana mondiale dell’imprenditoria, incentrata sul valorizzare le diverse esperienze imprenditoriali nel mondo e nel riconoscere l’impresa come strumento di crescita e sviluppo. In Senegal, le varie iniziative organizzate in occasione di tale evento si sono focalizzate sul rilanciare l’impresa come motore di crescita economica e inclusione sociale e sul come superare le barriere esistenti che costituiscono un freno alle imprese.
Con un elevato tasso di disoccupazione, soprattutto per quel che riguarda i giovani e le donne, il Senegal guarda all’imprenditoria come l'opportunità migliore per creare occupazione e crescita economica. Nell’ultimo decennio, infatti, il ruolo economico di donne e giovani si è trasformato: di fronte alle discriminazioni del mercato del lavoro, l’imprenditoria ha rappresentato, e rappresenta un’opportunità per includere queste fasce di popolazione nello sforzo di crescita del paese e sviluppo sociale.
Anche dal punto di vista dell’inclusione sociale le imprese, soprattutto le microimprese, rappresentano una grande opportunità. Moltissime di loro, infatti, con la loro forte presenza e legame con il territorio, non si limitano ad essere fonti di reddito e di occupazione, ma contribuiscono al rafforzamento del tessuto sociale delle comunità di appartenenza. Benché a livello legislativo lo status di impresa sociale non esista, a livello pratico moltissime imprese possono vantare una forte missione sociale, sia nelle modalità di gestione e distribuzione dei profitti, sia negli obiettivi concreti delle proprie azioni. Questo è vero soprattutto per le microimprese rurali e i Groupements d'Intérêt Économique (Gruppi di Interesse Economico) che con la loro forma organizzativa simile a una cooperativa, incuneano la propria azione tra la creazione di profitti e la restituzione comunitaria.
Nonostante il maggior interesse verso le imprese e il loro ruolo chiave nella crescita del paese, varie barriere sussistono e ne rendono difficile la sostenibilità economica e la loro sopravvivenza. Innanzitutto, molte imprese, soprattutto micro-imprese, rimangono entità informali e quindi “invisibili”, principalmente a causa di una generale disinformazione sulle procedure e sui benefici della formalizzazione. Inoltre, l’accesso al credito rimane difficoltoso, così come l’accesso a formazioni e a supporto tecnico, limitandone le possibilità di crescita. Allo stesso modo l’accesso al mercato risulta difficoltoso, sia per questioni infrastrutturali, sia per struttura del mercato stesso. Una generale carenza di cultura imprenditoriale fa sì che non ci sia consapevolezza su cosa sia una impresa, quali possano essere le migliori strategie di pianificazione, gestione e crescita. Infine, la mancanza di una legislazione riguardo all’imprenditoria sociale ingabbia le azioni di sviluppo sociale intraprese dalle imprese nella sfera della solidarietà informale, limitando l’impatto che gli imprenditori possono avere sulla propria comunità e in Senegal.
Gli interventi di IPSIA negli anni si sono collocati per intervenire su queste problematiche, focalizzandosi sul sostenere le micro-imprese rurali , soprattutto costituite da giovani e donne, sviluppando strumenti di sostegno alla produzione e gestione dell’impresa, valorizzando la loro identità di imprese sociali e le loro iniziative sul territorio. Il nostro piccolo apporto per contribuire alla creazione di un Senegal resiliente e dinamico, sostenendo l’intraprendenza delle donne e dei giovani senegalesi.