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La comunità educativa
20
Mag
2020

La comunità educativa

A Scutari volgono ormai al termine i lavori di costruzione della comunità educativa, un servizio innovativo per l’Albania che, a partire dall’estate, ospiterà 8 bambini (tra i 6 e i 18 anni) provenienti dagli orfanotrofi della città. La comunità educativa rientra all’interno del progetto “La Comunità del futuro – AID10950” ed ha come fine ultimo l’inclusione sociale di alcuni minori ai quali cerca di offrire un’esperienza emozionale correttiva orientata a garantire reali occasioni di protezione, sostegno, supporto alle funzioni evolutive che sono state minate da dinamiche familiari deprivanti.
La struttura sarà il primo servizio pubblico che soddisfa le richieste del processo di deistituzionalizzazione e decentramento previste dalle riforme nazionali in atto. Essa verrà sovvenzionata dai fondi centrali del Ministero della Salute e del Welfare gestita a livello locale dal Comune di Scutari. Nell’ottica del principio del decentramento, la casa vuole essere un servizio comunitario a supporto dei minori (e delle loro famiglie) residenti sul territorio.
La collocazione della struttura all’interno della città è stata pensata nell’ottica di perseguire il fine inclusivo anche da un punto di vista spaziale/territoriale. La comunità si trova infatti in un tranquillo quartiere residenziale di Scutari, in una zona abbastanza centrale, circondata da altre palazzine. La presenza di numerose famiglie con figli piccoli aggiunta a quella di alcuni spazi verdi ed un grande cortile poco trafficato rende il quartiere un luogo ideale per la socializzazione dei bambini della comunità con quelli che abitano nel contesto circostante e i loro genitori
Progettazione, costruzione e arredamento sono stati concepiti e realizzati coerentemente al modello educativo e relazionale che verrà adottato all’interno del servizio: il modello ATG (Ambiente Terapeutico Globale), un approccio che rimanda all’idea di comunità come luogo immaginato e progettato in modo che l’organizzazione degli spazi, dei tempi e delle attività del quotidiano siano parte sostanziale dell’intervento educativo. Impostare la struttura (dagli spazi fisici fino alle attività quotidiane) come parte integrante dell’intervento terapeutico ha come obiettivo specifico quello di riparare i precoci fallimenti ambientali. Gli spazi interni sono stati pensati il più possibile affini a quelli di una qualsiasi altra casa privata. Al piano terra si trovano: l’ingresso principale; l’ufficio della coordinatrice; un corridoio dal quale è possibile accedere alla cucina-sala da pranzo, al soggiorno/stanza TV e svago, alla saletta studio (che per necessità può diventare anche sala di incontro per i minori e le famiglie), ai 2 bagni e al magazzino. Al primo piano si trova un corridoio dal quale si accede a: 4 stanze da letto doppie per gli ospiti della struttura, 2 stanze da letto singole per gli educatori in turno, una stanza doppia “per gli ospiti” e 2 bagni. Nell’area esterna alla struttura è presente un ampio giardino che verrà utilizzato come area gioco e come orto coltivato dai bambini con il supporto dello staff. La cura e la sistemazione degli spazi esterni, al pari degli altri momenti di vita quotidiana, diventeranno parte integrante del progetto educativo generale.

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